La Z750 di Marco - parte I

Marco non c'è più.
Amava la moto, e mi piace pensare di avergli dato il "la" per far sbocciare una passione che già era ben radicata in lui, e che aveva bisogno solo di una piccola scusa per sbocciare.
Gli vendetti il mio vecchio VFR. Così, per cominciare senza impegnare troppi soldi.
Poi passò ad un aggressivo Z750.
Dovevamo anche andare a girare in pista insieme, ma quel giorno non ce la feci, e mi persi la sua prima grattata di saponetta.
Pensavo che tanto ci sarebbero state altre pistate, invece no...

Adesso quella moto è passata a me, perchè me ne prenda cura e la sistemi come ho sempre consigliato a Marco di fare. Niente di stravolgente, giusto due o tre cosette.
Beh, se non altro adesso so che Marco è in garage a farmi compagnia, mentre lavoro.

Bando alle ciance, la moto, dopo un viaggio avventuroso (tra pioggia e vento) arriva a Trento, e già il pilota di casa mostra di apprezzarla molto...

C'è qualche pasticcio elettrico da sistemare, ma alla fine è poca roba...

Smonto tutte le sovrastrutture e parto col classico tagliando: olio, filtri e candele.




Passo alla sostituzione del manubrio con uno ben più leggero, e dalla piega più adatta alla guida sportiva. A Marco lo dicevo ogni volta, e lui ogni volta rispondeva che era meglio che lo facessi io, che sapevo dove mettere le mani. Avrei preferito doverlo fare in circostanze diverse, vabbè...

Ecco il nuovo manubrio

Ho finito il tempo a mia disposizione, devo salire in casa.
La Z dorme in garage accanto all'Uccellone. Avrebbero dovuto girare in pista insieme...


Alla prossima





Commenti