Prova in pista (2) "Step 5"

Una mail di un amico (Michele, il mio compare della pistata di Modena) è stata la scintilla per far scattare la molla per la seconda pistata dell'anno.
Teatro della scena, Adria.
Bene, ho pensato. Con le sue continue e violente staccate, è il terreno ideale per mettere davvero alla frusta l'impianto frenante con le nuove pinze ISR.
Peccato però che la temperatura davvero bollente abbia messo più alla frusta il pilota e le gomme; un caldo torrido (registrati fino a 42°) faceva scivolare molto il posteriore in uscita, tanto da farmi fare un high-side (per fortuna innocuo) all'uscita del tornantino. Col posteriore a 1.4 bar (!!!) la situazione è tornata accettabile, anche se la sensazione di solidità che mi serve per spingere (ahahahahahah !!!) è arrivata solo a fine giornata, col fisico ormai stremato per il caldo.

Detto questo, veniamo alla moto.
Le pinze ISR, e le sue 12 pasticche con elevato tenore di carbonio, hanno reso davvero alla grande col caldo, garantendo staccate ben al di sopra della resistenza delle mie braccia e dei miei risicati pettorali; ma la cosa più commovente era l'ingresso, quel magico momento in cui mollavo i (prepotenti) freni e mi tuffavo in curva.
Ecco, in quel frangente l'avantreno era un aratro, solido come la roccia e rassicurante come una mamma, che mi convnceva sempre più che il limite più grande di questa moto... sono io.
Ad ogni curva mi rimproveravo di non essere entrato più forte, perchè sentivo che la moto avrebbe retto ben altra velocità. La solidità a centro curva è davvero commovente e, tutto sommato, anche in uscita non si comporta male, anche se la mole generale e la spinta micidiale del motore (che accusa un certo on-off in riapertura a centro curva) non consentono di restare stretti come si vorrebbe.

Ecco, il motore...

Una vera forza della natura. Usato dai 4000 in sù non ha mai il minimo ammanco, tira sempre come un maledetto e prende i giri con tale velocità da accorciare moltissimo i rettilinei. Dove prima (Step 2) mi bastava la terza (secondo rettilineo) e appoggiavo la quarta (rettilineo del traguardo) adesso finisco tutta la terza restando al limitatore e stendo quasi tutta la quarta, con vistose e prepotenti impennate (con sbacchettamenti non indifferenti al riatterraggio della ruota anteriore) nel passaggio seconda-terza e persino terza-quarta !!!
Una sensazione di ONNIPOTENZA indescrivibile.

Come detto all'inizio, la temperatura torrida non mi ha dato la confidenza, e la resistenza fisica, per spingere come avrei voluto, ma sono comunque tornato a casa soddisfatto.
Soprattutto, sono contento della messa punto, ciclistica e motoristica, raggiunta.
Adesso non manca nulla, se non il materiale dello "Step 6"; che potrò permettermi solo dopo aver finito di pagare il mutuo della mia officina.
Alle prossime pistate !!








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