Step 3 - Scarichi e conclusione -


Concluso positivamente il capitolo "revisione", ho provveduto a installare l'ultimo pezzo dell'elaborazione: l'impianto di scarico.
Come detto in precedenza, c'è voluto un po' per definire il tutto, in quanto la nuova coda obbligava gli scarichi (e quindi i collettori) ad un passaggio diverso rispetto allo standard: dopo una prima dima "quasi azzeccata" è arrivata la seconda release dei collettori, dalla geometria idonea.

Tutto comincia con un bel pacco, curato , tirato all'osso nelle dimensioni per ottimizzare la spedizione e dall'imballo interno accurato per adeguatamente proteggere il prezioso contenuto



Sballo il pacco, e subito mi appaiono i due splendidi silenziatori in titanio con fondello in carbonio
Dopo un certo ammattimento per sistemare a dovere i collettori (divisi in due pezzi ciascuno per permettere un calibramento totale), ecco il lavoro finito





La prima accensione ha fatto echeggiare per il cortiletto del garage un rombo pieno, ovattato ma possente; io l'avrei preferito un pelo più discreto, ma la mia signora mi assicura che non è fastidiosissimo
Quello che mi stupisce è che è OMOLOGATO, con tanto di certificato di omologazione dedicato e numero di matricola di identificazione (non come alcuni fornitori, che fanno un solo certificato generico e poi di volta in volta ti danno la fotocopia).
La cosa carina di questi db-killer è che, essendo a cono chiuso, possono permettersi un'apertura finale enorme pur mantenendo bassa la rumorosità.

Il colpo d'occhio è notevole


Finito lo scarico, ho sistemato le ultime sciocchezzuole, come la sistemazione del freno posteriore (senza più serbatoio; purtroppo il tubo, che doveva essere resistente all'olio idraulico, trasuda; più avanti lo sostituirò con un altro più idoneo)...


...e l'installazione di alcuni elementi in titanio a completamento degli accessori
Vite perno anteriore


Dado perno posteriore e viti ritegno pinza freno (così come all'anteriore)


Dado asse di sterzo


Con questi ultimi componenti, posso affermare che quasi il 100% delle viti non strutturali della moto è in ergal, e un buon 25% di quelle strutturali è in titanio, con buona pace del mio portafogli. So che è inutile, ma ormai ero in ballo...

Ecco alcune viste della moto finita (a questo punto c'è solo la definizione del set-up ciclistico)






A impresa finita, dopo oltre 6 mesi di lavoro, avrei mille persone da ringraziare, a cominciare ovviamente dalla mia compagna, che ha sopportato tutte le mie giornate spese in garage, per proseguire con le Officine Parisi di Riva del Garda (TN), che hanno realizzato tutti i pezzi in ergal su mio disegno, o la Carrozzeria MainoCar che si è occupata della verniciatura di carene e cerchi.
Grazie anche a tutti i vari fornitori che si sono prodigati nel fornirmi un prodotto fuori standard, a cominciare dagli eccezionali ragazzi della MassMoto di Palermo per gli splendidi scarichi, così come la ZetaSassi di Parma per i manubri, ed i miei personali fornitori per il materiale accessorio, come dischi freno, leve, sospensioni, ecc...
Sento infine il dovere di ringraziare tutti gli artisti che dallo stereo mi hanno tenuto compagnia nelle (tante) ore spese in officina, da Rondò Veneziano a Yngwie Malmsteen, passando per i Sonata Artica e Michael Buble, Dires Straits e Gary Moore, De Gregori e mille altri ancora. Ad ogni vite è legato un pezzo, un assolo, un arpeggio...

Che dire? Spero che vada bene per quanto è bello (a me, almeno, piace da morire), e spero di collaudarlo al più presto. L'unica cosa che ho potuto constatare nel brevissimo giro di ieri è la notevole repidità nel salire e CALARE di giri del motore, data dalle minori inerzie, interne ed esterne.

A presto (spero) un test, che poi c'è il collaudo in pista e una telefonata a qualche redazione di giornale...


Grazie a tutti per l'attenzione; è stato un piacere averVi come pubblico

Il Vostro affezionato Dr. Ergal

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