Montana N7370 - Prime impressioni

Ieri, domenica 17/12/17, ho potuto finalmente fare un primo giro con la nuova arrivata, una fiammante Montana-Vektor 7370.
Appena arrivata in garage ho provveduto alle opportune personalizzazioni di rito (dischi freno, viteria in ergal, parafanghi e poco altro)
Ecco la nuova arrivata, in pendant con la bici da corsa della medesima scuderia

E i due lati della bici prima del suo primo fango :-)



A differenza della mia prima e-bike, una Rose Uncle Jimbo motorizzata Bafang BBS e fortemente customizzata anche a livello di programmazione, questa è una e-bike nativa motorizzata Brose (quindi la stessa base di Specialized e Fantic, per dirne un paio)
Volevo qualcosa di meno "artificiale" e più integrato, e soprattutto volevo passare al formato ruota 27.5" Plus e trovare un telaio con misure e quote più conformi ai miei desideri.

Il test si è svolto giocoforza a quote basse, tra il Monte Gazza e la piana di Terlago
Si tratta di un giretto non molto impegnativo (tranne per un paio di passaggi tecnici) di fuoristrada non cattivissimo, e prevede due ambiti di valutazione: motore e ciclistica
Un mio amico, Emanuele, mi ha accompagnato cavalcando la mia "vecchia" Rose, permettendo una comparazione sul campo
Intanto qualche foto ed il tracking del percorso, a seguire i commenti






Il vecchio e il nuovo, "l'un contro l'altro armati"




MOTORE
Trattandosi di un'unità integrata, presenta la modalità di assistenza tramite torsiometro (volgarmente detto "sensore di sforzo") che calcola l'apporto di coppia motrice in funzione dello sforzo sul pedale espresso dal ciclista.
In termini pratici significa che il feedback restituito è molto naturale, col motore che segue fedelmente le gambe del ciclista.
Il Bafang, invece, lavora in modalità PAS, ossia comandata da un semplice encoder (sensore di rotazione), che fa sì che il motore parta ed esprima la coppia (fissa) comandata dal livello di assistenza preimpostato già alla prima ROTAZIONE del pedale. Questo fa sì che il  motore eroghi sempre e comunque una determinata coppia, senza alcun riferimento a quanto il ciclista spinga sui pedali. La sensazione è un filo più artificiale, ma per contro permette quando si è stanchi (o poco allenati) di farsi portare dal motore in cambio di uno sforzo limitato sui pedali.
Due filosofie totalmente diverse, insomma.
Dopo anni di Bafang, che mi ha permesso di rimettere le gambe in movimento anche quando lo scarso allenamento (o gli incidenti di moto) mi bloccavano, volevo qualcosa che mi facesse pedalare di più, avvicinandomi alla dimensione ciclistica "pura".
Ecco, con le ebike native è proprio così: il motore, specialmente in modalità "Cruise" (che corrisponde sostanzialmente alla ECO della più famosa Haibike) ti aiuta molto meno, e devi mettere più gamba di quante ne metteresti col Bafang, e soprattutto non hai mai tregua: se il Bafang continua a spingere finchè i pedali girano (quindi ti "perdona" se molli il tiro per una frazione di secondo), il Brose della Montana sente subito il calo di spinta, e conseguente smette di erogare coppia. Tradotto: smetti tu, smetto anch'io, se tu non pedali, io non spingo.
Questo il Bafang non lo fa: se tu giri i pedali mentre il motore spinge alla coppia impostata, ed i pedali si fanno leggeri perchè la coppia del motore è già più che sufficiente per andare avanti, tu puoi pedalare a vuoto grazie al disinnesto della ruota libera continuando quindi a der impulsi all'encoder, che continuerà a mantenere il motore in azione. Tutto questo non è possibile con il torsiometro: si pedala, e si spinge, sempre e comunque.
Ne ho avuto riprova facendomi accompagnare nel mio giro da un mio amico che ha usato la mia "vecchia" Rose munita di Bafang. Lui, totalmente fuori allenamento, saliva con molta più leggiadria e facilità di me, che invece dovevo sempre e comunque spingere sui pedali.
Ovvio che su una bici priva di motore avrei faticato ancora di più, non ci piove, ma la differenza filosofica tra i due sistemi si è rivelata eclatante all'atto pratico

Tornando all'oggetto di questo post, il motore si è rivelato incredibilmente silenzioso, quasi inavvertibile, così come quasi inavvertibile è l'innesto dell'assistenza, dolcissimo sia in attacco che in stacco; quetso porta ad avere una pedalata incredibilmente fluida e naturale.
In modalità Cruise (la più economica), l'apporto è piacevolmente limitato, lasciando molto dello sforzo al ciclista. In questa modalità sembra che lo stacco sia molto più nervoso che nelle altre due, ossia il motore stacca subito non appena si alleggerisce un po' la pressione sul pedale.
In modalità "Tour" e "Sport" questo fenomeno è meno avvertibile, e anche la spinta è davvero molto energica.
Ipotizzo che giocando bene sui rapporti possa preventivare di farmi la maggiorparte dei percorsi in "Cruise" e lasciare la modalità "Tour" solo per le pendenze più aggressive. La modalità "Sport", per come io intendo la e-mtb, la trovo sensata solo per superare ostacoli brevi e molto impegnativi.

Insomma, un motore dolcissimo e assai poco invasivo.
C'è chi lo potrebbe giudicare un limite; dal mio punto di vista, invece, è esattamente ciò che cercavo in una e-mtb

CICLISTICA
Per quanto possa sembare assurdo, qui le differenze con la "vecchia" Rose sono ancora più significative
Pur essendo entrambe in taglia M, la Rose è infinitamente più compatta e nervosa, declinando un assieme ciclistico sveltissimo e molto racing, oltre che adatto per ciclisti un po' più minuti dei miei 180cm per (ahimè) 84kg
E' un furetto iperattivo e velocissimo, ma che per contro diventa molto nervoso sullo scassato. La via più efficace per superare gli ostacoli è prendere una bella rincorsa, mollare i freni e far fare tutto alla sua ciclistica da sciacciasassi, che digerisce tutto senza batter ciglio.
La Montana ha misure più abbondanti e, complici anche le (evviva!!) ruotone 27.5" Plus, definisce un quadro maggiormente morbido e progressivo. Tutto è più ovattato e morbido, e le reazioni sono più smussate; in cambio di un maggiore sforzo per imporle cambi di direzione, rende tutto più tranquillizzante e "umano". Si riesce insomma ad andare più piano, a "copiare", a fare equilibrismi. Sul pedalato ed in discesa, la sensazione di scorrevolezza è impressionante, nonostante i veementi artigli della gommatura (Schwalbe Magic Mary ant e Nobby Nic EVolution post), e si fa molta strada sia pedalando in salita che mollando i freni in discesa.
Proprio la gommatura, poi, si è rivelata sensazionale; le nuove mescole introdotte da Schwalbe non sono mero marketing, ma funzionano davvero !!
Nello specifico, si tratta della mescola Speedgrip. La seconda (partendo dalla gradazione più dura) delle 4 scelte di Schwalbe: Speed, Speedgrip, Soft e Ultrasoft.
Il grip sull'asciutto è impressionante, l'anteriore è una roccia, un vero aratro che si scava la traiettoria con imperiosa sicurezza, mentre il posteriore aggrappa davvero bene anche su terreni viscidi, quando non addirittura innevati. Una trazione davvero rimarchevole, che sopperisce alle "lacune" del montaggio di serie, che non può competere con la dotazione ciclistica della vecchia (ma più costosa) Rose. Forcella RockShox Domain Coil 180 PP20 sulla Rose contro una RockShox Yari 160 PP15 sulla Montana, e un mono RockShox Monarch Hi-Volume 216x63 sulla Rose contro il RocKShox Monarch RL 200x57 della Montana. La dotazione enduristica è nettamente a favore della Rose.
I freni sono stati una piacevole sorpresa.
I dischi originali sono stati rimpiazzati da unità Hope flottanti, ed il posteriore da 180mm è stato sostituito con un'unità da 203; l'impianto è rimasto quello di serie, il nuovo Tektro Orion-F 4P con pinze a 4 pistoncini.
Al pari della ciclistica, sono sì potenti e "presenti" ma sempre molto "smooth", pastosi e progressivi. Il mordente per fare nose-press c'è senza problemi, ma allo stesso tempo sono molto modulabili e dolci se si accarezza la leva. Non c'è stata occasione di metterli alla frusta su lunghe discese in quanto il forte innevamento ci ha impedito di raggiungere quote elevate, quindi non posso esprimermi ancora sulla resistenza al surriscaldamento.

Insomma, va meglio o peggio?

Nè meglio nè peggio; è diversa.
E' meno svelta, è meno schiacciasassi, ma allo stesso tempo è più scorrevole e permette di copiare con più calma, regalando una piacevole sensazione di "flowness"
Offre prestazioni enduristiche inferiori (ma il confronto è stato fatto con una delle regine dell'Enduro) ma regala un incedere più vellutato.
Con qualche upgrade che possa innalzarne (ma non troppo) le doti enduristiche sarebbe perfetta, ma già così sono molto soddisfatto!!

Chiudo con un piccolo video




Un doveroso grazie a Montana, Glamsport per l'eccellente supporto ed al buon Emanuele per avermi accompagnato (e immortalato) nel giro inaugurale

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